Il consorte (= papà) anche detto
SEBASTIAN perché bastian contrario all’ennesima potenza [ma qui ci vorrebbe un post a parte scritto a quattro mani con mio cognato, il di lui fratello];
PANTEGANONE o PANTERONE per la stazza: non è un fantino.
La sottoscritta (= mamma) anche detta
SCOOBY DOO perché un tantino scoordinata;
AQUILA o AQUILOTTO per le "genialate" collezionate negli anni.
I gemelli (Mattia e Christian) anche detti
I PANTERINI, nello specifico:
Mattia (1° gemello) anche detto
HOMER (Simpson) per la testa leggermente affusolata;
PICCOLO BUDDHA quando è seduto sul divano con doppio mento in evidenza;
GIACOMINO per la somiglianza imbarazzante al papà;
JOHN JAY POLPETTONE, new entry che non necessita di spiegazioni.
Christian (2° gemello) anche detto
TOPOLINO o CIPOLLINO o PATATINO perché per noi è il piccolino dei due anche se pesa solo 150 grammi in meno;
FUMETTO come lo ha definito il ginecologo in ospedale;
ROMPIPALLINO per ovvi motivi;
CRISTIANINO (dalla nonna S., e guai se la sente il papà!)
Non ci ricordiamo da dove sia nata la faccenda delle pantere di varia dimensione ma va detto che anche Leopoldo Argento, il gatto che ha vissuto con noi fino al settembre scorso era detto PANTERINO.
Quando i pupi cresceranno cambieremo senz’altro registro.
Comunque per il resto siamo una famiglia normale.
13 commenti:
e che fine ha fatto il gatto che viveva con voi?
@micmic: il mio gattone (che vedi nella foto che annusa il mio bouquet) è morto a settembre scorso a soli sette anni. Sono stata così male che non me la sono sentita di prenderne un altro subito. Poi è arrivata la notizia dei gemelli e ho deciso di rimandare a più avanti. Ogni tanto penso a come avrebbe reagito alla presenza di questi due piccoli "estranei" in casa. La gatta dei miei per es. come arriviamo noi sparisce dalla circolazione, infastidita.
ciao cara lauretta, davvero i gemelli hanno solo 150 grammi di differenza? i miei sono arrivati a un chilo di differenza, Riccardo pesa 8.260 e Tommy 7.200.
siete stupendi con questi soprannomi!!!
@valewanda: sì, mangiano la stessa quantità di latte e la crescita è armonica (come mi dicevano quando erano ancora in pancia). non li peso spesso quindi sono ferma ad una decina di giorni fa.
@lleg67: sì, siamo due bambinoni!
belli i soprannomi dei gemelli! Fumetto mi piace piu' di tutti gli altri, bello!
@2gemelle: sì, anche a me. poi, guarda, gli calza proprio a pennello!
Che bello questo blog....l'ho scoperto per caso....io sono mamma di due gemelli di un anno e mezzo !!!
è un piacere per me conoscerti !!!
Katia
@katia: fa piacere a me che tu sia approdata qui. due maschi anche tu? spero tornerai a trovarmi...
no !!! i miei sono maschio e femmina....ti prego non dire anche tu..."hai fatto la coppia non ci pensi più !!!" grrrrrrrrrrrrrr
....ne avrai sentite anche tu di castronerie vero ???
a presto !!!....belve permettendo !!!
@katia: sì, sì in genere a me dicono "adesso ci vuole la femminuccia" o simili ma ci sono anche persone che dicono cose tipo "poverina!" o "va be', nella sfortuna pensa che ne hai fatti due in un colpo solo...". Io in quei casi penso: poverina? sfortuna di cosa? ma preferisco star zitta perchè non ne vale la pena.
Saluti alle belve.
Ringrazio mia cognata, per aver chiesto espressamente un mio intervento, utile a sviluppare la radice e provenienza di uno dei tanti soprannomi di mio mio fratello. Ritengo sia il più emblematico :SEBASTIAN.
E' noto a chi lo conosce, se pur poco, che mio fratello è la persona più scontata di questa terra.
Non è da considerarsi negativamente quest'aspetto, anzi per chi come me vanta la soddisfacente media di un favore richiesto al fratello al mese, ha bisogno di una strategia chiara senza troppe "sorprese". La prassi è quella che ci vuole.
La sua discontinuità razionalizzata, l'incapacità di mantenersi stabilmente su un'idea, un giudizio (sia esso politico, che calcistico) per più di 4/5 minuti rende da una parte complicati da seguire i discorsi, ma al tempo stesso, molto semplice il "giochetto", il cui copione è pressappoco identico, da almeno 32 anni (prima non c'ero e non posso dire).
I discorsi fatti con mio fratello sono condizionati dall'oramai dichiarata difficoltà di mio fratello ad "accordarsi in prima battuta".
Il suo pensiero, quando non è pregiudiziale, è sempre e comunque manifestamente contrario alla tesi che va per la maggiore. Nei discorsi dice sempre il tutto e il contrario di tutto, ma dopo tutta la polvere sollevata, senza troppo timore si deve avere la costanza e pazienza di aspettarlo al varco. Arriverà.
I discorsi iniziano sempre in modo complicato, aspetta il posizionamento dei presenti per dichiararsi contrario cercando appigli (servendosi anche di fantasia) per screditare la tesi.
Diciamo che 32 anni di esperienza mi sono serviti (perlomeno) a saperlo prendere. Perchè è di cuore. Lui deve solo dire il contrario di quello che dici tu. Poi va bene qualsiasi cosa. E quindi il trucco è sostenere il contrario di quello che si pensa, per vederlo convenire sulle proprie tesi. Ricordo che per farmi regalare da mio fratello un biglietto del Derby Inter Milan, dovetti dire che "quel biglietto non lo volevo, che preferivo la TV". Insistette per darmi il biglietto a tal punto, che dovetti accettare con "grande sacrificio". Se solo si fosse accorto della farsa e che quel biglietto, invece, lo desideravo disperatamente, chissà a quale barbone lo avrebbe regalato piuttosto che darmelo a me.
Tutto questo sembra fastidioso e forse lo è per chi non lo conosce o lo conosce poco. Invece è tra gli aspetti più divertenti di mio fratello. Prevedo che i gemelli in futuro, per poter uscire in cortile a giocare con gli amici dovranno dire "Papà noi non usciamo, preferiamo studiare letteratura Russa e religione".
Tutte le volte, le infinite volte, che necessita il suo aiuto, la vera sfida è un accorto studio su quale sia l'approccio indolore. L'impatto frontale è sempre disastroso e improduttivo. Mai andarci difronte e chiedere "Giacomo, mi faresti un favore? mi servirebbe....". Sono formule obsolete, destinate a sopperire davanti al cervello di amianto compattato di un bastian contrario di quasi 40 anni. La risposta in questo caso sarebbe "no, non posso" "è troppo difficile" "non ho tempo, non si può fare" ecc
Validi studi hanno confermato che l'approccio che vanta maggiori possibilità di riuscita è quello "rassegnato" o "disinteressato" .
Ad esempio mai dire "Giacomo, mi verresti ad aggiustare il Computer che ha problemi?" ma piuttosto "cavolo, questa volta il Computer lo devo buttare. Non c'è niete da fare. Non ti ho nemmeno chiamato perchè questa volta è davvero da buttare".
L'intervento riparatore del fratello, con quest'ultima frase, è assicurato.
Avrò qualcosa da insegnare ai panterini.
Costa fatica, ma tant'è che per ottenere bisogna studiarsele tutte...
Renado Gimaga
@renado gimaga: caro cognato, ti ho risposto nel post "il complemese". grazie per l'intervento preciso e dettagliato...sei proprio un politico!
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