settembre 25, 2009

E-STRA-I-BI-LE!



Gentile nota ditta costruttrice di lavatrici, ti volevo segnalare una cosa: nove anni fa compravo un tuo modello, stretto stretto, col carico in alto e che nel corso degli anni ha sempre fatto il suo, manco a dirlo, sporco lavoro. Motore inossidabile, per carità, ma la carrozzeria cominciava a perdere colpi. Così decido di comprarne uno nuovo. Stessa marca: la vostra. Allora mi scelgo una bella lavatrice col carico davanti, da 7 chilogrammi (che qui ormai è una catena di montaggio). E penso: sai quante cose ci posso appoggiare sopra? Sai che divertimento per i bambini vedere la roba che gira nel cestello?
Sì, vabbè. Nel cartello (quello che ci piazzate davanti per venderla) dovevate scrivere NON ADATTA A GENITORI DI BAMBINI (DA 1 a 2 ANNI) SPECIALMENTE SE GEMELLI (che uno guarda e l'altro copia, che uno è il braccio e l'altro è la mente). Ti spiego: presente la manopolina? Quella che ti permettere di scegliere e far partire uno dei tremila lavaggi che hai pensato per me? Bene, è estraibile. Sì: E-STRA-I-BI-LE. Perché mai?
Lo sai che i miei figli ci hanno messo due nanosecondi a capire che con un movimento di polso potevano prendersela e giocarci un po'?
Lo sai che un sabato mattina a caso (quando avevo dieci/dodici chili di roba da lavare perché negli ultimi due giorni mi ero impigrita) non è stato piacevole scoprire che quella cavolo di manopola lì non c'era più? Né sul mobile, dove ero solita poggiarla dopo che uno dei due l'aveva sfilata, né in mezzo ai giochi, né DA NESSUNA PARTE?
Prima chiamo mammà che tenendomi i bambini, conosce casa mia meglio di me: pronto mamma? ieri hai mica visto la manopola del lavatrice? No?
Poi sveglio mio marito e gli dico che deve fare subito un blitz al Carrefour e con nonchalance sottrarre quell'aggeggino lì da un modello in esposizione perché non posso aspettare fino a lunedì, c'ho quindici chili di roba da lavare (tocca esagerare un po') e non abbiamo niente da metterci (un po' tragica). Lui che subodorando un coinvolgimento di prima mattina in qualcosa di diverso dal sollevare una tazzina di caffè, mi porta a razionalizzare: ma no, vedrai che troviamo un modo per farla partire...
Poi mi chiama mia madre dall'Auchan per dirmi che il furto me lo stava quasi per fare lei ma poi proprio non se l'è sentita, si sa mai, sai le telecamere...
Poi passa una settimana, la manopolina del cavolo non è saltata fuori (sospettiamo un affogamento nella tazza del cesso da parte di manina ignota), la sottrazione indebita non si è fatta, la supermegalavatrice l'ho fatta partire la domenica mattina con un cacciavite e il pezzo di ricambio è stato ordinato alla modica cifra di nove euro e cinquanta. Quasi quasi mi conveniva prenderne due. Non si sa mai.
No ma...questa è vita????

settembre 16, 2009

Alla ricerca del tempo perduto


Così, tanto per dire. Ogni mattina prima di uscire faccio il letto al volo (perché il consorte mica è capace, io invece ho preso la laurea apposta). L'operazione mi costa quei dieci minuti tutti perché è come stare in un videogame. Mentre tiro le lenzuola di qua e di là, due cavallette invadono la stanza, attirate a mo' di calamita dai seguenti oggetti (li elenco in ordine di importanza): abat-jour (peraltro privata del suo bel paralume in vetro, per ovvi motivi), telecomando, e sveglia (la mia, quella digitale, quella che volendo con un fascio luminoso ti proietta l'ora sul soffitto e di notte sai che ore sono; me l'ha regalata mio marito una vita fa, dimenticandosi che sono miope). Quando sono particolarmente carichi fanno trekking sul comodino ed è lì che dico al consorte di darmi una mano che ho i minuti contati. Così lui pronuncia le solite tre paroline dalla cucina: venite quiiii da papà! Tanto per darmi il contentino. Lo sanno tutti che se non li tiri su di peso, da lì non si schiodano.
Ogni pomeriggio e sera spendo quei cinque minuti buoni a raccogliere novanta/cento pezzi di lego grande che ancora mi domando cosa glieli tiro fuori a fare, che la loro massima aspirazione è rovesciarne la scatola per sentirli cadere per terra.
Due sere su tre prima di addormentarmi ci metto un paio di minuti a risintonizzare la sveglia di cui sopra che viene maneggiata dai miei figli, aperta e spenta.
Ogni giorno investo un tot di minuti variabile a cercare qualcosa che loro hanno messo da qualche parte ma io non so dove: il libro che sto finendo di leggere, pronto per essere infilato in borsa e rinvenuto in seguito da mio marito nella vasca da bagno (asciutta, fiuuu!). Il mio cellulare, introvabile anche con la suoneria ai massimi storici se finisce tra i cuscini del divano.
Poi capita di essere alla ricerca spasmodica di qualcosa e di rinvenire oggetti che davi ormai per dispersi. Cercavo da giorni il telecomando del dvd e ho inspiegabilemte ritrovato una magic cup. A volte la vita!
Tralascio volutamente di contare il tempo che perdo a cercare ciucci e "dolline" (i nostri pupazzetti per la nanna, sig!).
Ogni tanto ci penso. Intendo a quanto tempo butto via. Eppure poi sorrido e lascio andare le cose così.

settembre 06, 2009

10/10

Avrei tremila cose, serie ma anche no, di cui parlare ma non avendo testa per scriverle mi occupo di altro. Becca54 che non ha un suo blog ma che a quanto pare legge, tra gli altri, il mio mi ha proposto un giochino di sua creazione. Di quelli che poi tu rimbalzi ad altre blogger e loro fanno altrettanto. L'argomento non mi convinceva granché (descriverci fisicamente in dieci punti) ma mi è sembrata una buona occasione per passare la palla a qualche nuova conoscenza e quindi questo è quanto:
1) Sono alta un metro e sessantasette. Non sessantacinque ma sessantasette. Ci tengo a quei due centimetri lì. Sulla carta d'identità ho arrotondato a settanta. Fa più chic.
2) Ho i capelli lisci e fini che più fini non si può. Castani. Spesso legati con la coda di cavallo (vedi foto del profilo).
3) Ho gli occhi scuri. E grandi.
4) Sono miope. I miei occhiali sono blu ma porto spesso le lenti a contatto.
5) Mai indossata una gonna fino a due anni fa. Adesso solo d'estate.
6) Porto l'orologio a destra. Lo indossavo così quando avevo dodici anni per fare l'originale e ormai dall'altra parte mi dà fastidio.
7) Gli accessori: minuscoli orecchini, orologio e l'anello. Nient'altro.
8) Il mio make up: rimmel (d'inverno e se c'è tempo), burrocacao (Labello rosso alla ciliegia), terra d'inverno e lampada abbronzante in primavera :((
9) Vesto solo in tinta unita. Niente fantasie, tuttalpiù una maglietta a righe.
10) Metto i tacchi solo ai matrimoni e li ho indossati al mio, naturalmente. Compro scarpe comode, sportive o ballerine e simili (ortopediche, come direbbe il consorte).

Ecco: io sono così. Giro questo gioco a qualche vecchia e nuova conoscenza: Mamma in bluejeans, Ancora non ci credo, Gemelli gioielli, Sara di quel che viene, Silvia di improvvisamente in 4, Erica e Bimbabella e gemelli (alla quale vorrei dire di fare qualcosa perché non si riesce a commentare nel suo blog, o almeno io non ci riesco).

Vedete voi, senza impegno!