dicembre 30, 2011

Lui e lei (Tomponzi)

Ieri sera:
Carico la lavastoviglie. Non c'è spazio per le due pentole. Le lavi tu? Gli dico. Sì. Ci penso io. Mi risponde lui.
Stamattina ore 8.00:
Le pentole giacciono (ancora sporche) nel lavandino. Tolgo dal piano della cucina un sacchettino vuoto e un brick con cannuccia e li getto nella spazzatura. Apro il frigo per fare il latte ai bambini e noto che i Muller alla frutta non sono più un pezzo unico da sei vasetti (comprati ieri).
Stamattina ore 8.35:
Lui: hai notato che non ho lavato le pentole ieri sera?
Io: sì, l'ho notato. Ho notato anche che hai mangiato un pacchetto di patatine, uno yogurt e qualcos'altro che ora mi sfugge (il succo di frutta).
Lui: Ma cosa sei? Tomponzi?
Per gli uomini i dettagli non esistono. Lasciano tracce ovunque e credono di essersi accasati con investigatrici che frugano nell'immondizia di casa a caccia di indizi.

dicembre 24, 2011

La Vigilia (2) h. 17.00

Lui ha abbandonato il letto. Per il divano. Vabbe', è già qualcosa.
Febbre: non pervenuta
Dolori: si stanno affievolendo
Attività: visione in pigiama dell'ennesimo film natalizio. Che sì lo so che è strano ma lui è un patito dei film su Santa Claus e in questo periodo se li vede tutti.
Va' che forse stiamo guarendo e per il cenone siamo due fiorellini...

La Vigilia h. 14.00

No vabbe' alla Vigilia un uomo in casa moribondo con 37.7 (trentasetteesette!) di febbre mi mancava. Ne sentivo proprio la necessità. Stamattina è uscito dal bagno bofonchiando eh mi sono ammalato, ho 38 di febbre (trentotto!) e si è cacciato sotto il piumone, coperto fino al naso (che in effetti è inusuale). 
Mi casca l'occhio sul termometro: 37.7 (trentasetteesette!). Mi sento di precisare: ma non hai 38, hai 37.7 e lui risponde sì, infatti ti ho detto quasi 38. Ah, ecco. Mi ero persa il quasi. 
Bollettino delle 12.00: pastina coi capelli d'angelo e consapevolezza che un'influenza così non la prendeva da anni. Che botta di fortuna.
Io continuo a sottovalutare il problema perché si sa che gli uomini tendono a metterla giù un po' dura e poi ho due bambini da far pisolare, quattro regali da incartare e la casa da bonificare. Meno male si cena dalla suocera. Tanto poi stasera davanti al tavolo imbandito si scoprirà la verità. Qui siamo tutti buone forchette. Magari avviene il miracolo.

dicembre 21, 2011

Questo dicembre

Un po' malinconico e un po' no. Questo è il mio dicembre:

La recita di Natale all'asilo
Che emozione vederli felici nel trovarci seduti "in platea". Composti ma un po' spaesati. Che tenerezza guardarli fare i pupazzetti snodati e cantare per finta, senza ricordarsi una parola. Così piccini ma già così grandi. Più disciplinati dell'orda barbarica di genitori e nonni che in queste occasioni, si sa, perdono la testa.

Il regalo dei regali.  
Un trenino grande con tanti trenini piccoli che poi parte (descrizione di Christian). Nello specifico una valigetta carica di trenini Chuggington che qui costano un botto e che ho acquistato online da toys.de ad un prezzo convenientissimo. 
Io che monitorizzo la consegna della Dhl tre volte al giorno perché li ho ordinati tardi. 
Noi che sballiamo di nascosto lo scatolone per comporre il tutto e che non vediamo l'ora di guardare le loro facce quando Babbo Natale il 24 sera glieli consegnerà.

Le cose della vita. 
Che sì, è vero, la vita è bella anche quando è brutta. Però sticavoli. 
E la percezione di come il dolore sia un'esperienza estremamente soggettiva: a volte allontana, a volte inspiegabilmente riavvicina.

Dopo questa botta di sconforto, mi ripliglio e lascio un augurio speciale a chi legge questo blog:
UN SERENO E CALDO NATALE.

dicembre 06, 2011

La mamma pavone

Realizzi che stai invecchiando 
quando sfogli Vanity Fair e ti rendi conto di conoscere solo la metà dei personaggi intervistati;
quando incroci un ragazzino in ascensore che ti dà del lei;
quando il peso a fisarmonica è un lontano ricordo (nel senso che buttare giù due chili è un'impresa titanica);
quando sei stata fotogenica per una vita e poi più;
quando apprendi con orrore che ti è scesa una palpebra: nel senso che ti è ceduta la pelle sopra l'occhio e della cui cosa accusi tuo marito perché la mattina sei sempre troppo di corsa, un po' incazzata e si sa che le rughe di espressione si chiamano così mica per niente!

Il mese di dicembre per me è il mese dei bilanci e delle valutazioni. In questo periodo tendo al malinconico e quindi la butto sull'estetica anche se in genere è l'ultimo dei miei pensieri.