aprile 30, 2012

I letti e le girelle alla cannella

Parliamo di letti. Del fatto che (finalmente) alla soglia dei quattro anni, ci siamo decisi a fare il cambio dei lettini.
Per ragioni di spazio (e non solo) abbiamo scelto un modello Ikea.
Lui si sveglia una mattina e mi dice: cosa dici se li andiamo a comprare oggi? Massì dai, gli rispondo io, visto che l'idea è di dodici/tredici mesi fa! Quest'ultima cosa la penso soltanto e intanto ragiono sull'unico modo per portare mio marito all'Ikea, ossia garantirgli di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Che precisamente vuol dire:
1) andare all'Ikea, senza entrarci veramente. Uguale: arrivare lì con codice del prodotto e andare diretti agli scaffali, evitando il tour degli ambienti.
2) assicurargli l'acquisto di quei prodotti svedesi di cui io farei anche a meno tipo la bibita gassata alla pera, le focaccine al succo di bietola e le girelle alla cannella. No vabbe' quelle le salvo.
Tornando ai letti: missione compiuta. Loro sono contenti. Io pure. L'unico un po' scettico è Mattia che ultimamente quando il papà non c'era ha dormito direttamente con me nel lettone. E ci ha preso gusto.
Madre Degenere, direbbe la tatona Lucia.
Infatti.
Diciamo che non lo farò più.
Forse.

aprile 18, 2012

Di motorini e oggetti transizionali

Dopo quasi quattro anni di onorato servizio, anche la Dollina va in pensione. Così, inaspettatamente e senza un perché. E quando i tuoi figli abbandonano anche il loro oggetto transizionale, ti senti a un passo dalla vera svolta: a breve ti chiederanno le chiavi di casa. E il motorino.
D'altronde da tempo la Dollina era agganciata al ciuccio, che abbiamo tolto un mese fa. I due erano diventati una cosa sola: il ciucciodollina. Un tutt'uno, senza congiunzione. Come mammapapà quando c'è da dire una cosa a tutti e due e caccapipì quando scappa l'una e pure l'altra.
Meritava questo post la mitica Dollina, ricevuta in dono alla nascita dalla zia Simona e ribattezzata così dalla nonna,  per via della pecora Dolly. Mio marito ci ha messo due anni a capire che quel nome lì gliel'avevamo dato noi e quando mi ero chiesta e se le perdo? dove vado a trovarne due uguali? Lui se n'era saltato fuori con un echessaràmai? vai su google, digiti dollina e vedi dove le vendono.  Sì, certo.
Poi ho scoperto davvero dove le vendevano ed ero andata a comprarne due di riserva, solo che sono rimaste bianche e cicciotte nell'armadio mentre le original ones come le chiamavo io, si sono ingrigite e ciancicate. Avevano persino un buco nelle orecchie perché usavano infilarci il dito indice nel prendere sonno.

Ma perchè non vuoi più la dollina?  
Mamma, non la luso più. Sono grande.

Risposta ineccepibile. Ma che colpo al cuore. 

aprile 04, 2012

Se son violette...

Avete presente i contrassegni che ti danno all'asilo? Quelli per cui tuo figlio è una fragola, una tartaruga o un stella cometa e lo sarà dal primo all'ultimo anno? 
Così tu gli attacchi la fragola, la tartaruga o la stella cometa in ogni dove e siccome è una cosa carina e rassicurante, lui sarà contento di ritrovarli in qualsiasi attività faccia lì?
Noi abbiamo ricevuto in sorte la pecorella per Mattia e un fiore viola (una violetta) per Christian.
Questo vuol dire che come Mattia con la sua pecorella, Christian ha la sua bella violetta all'ingresso, in bagno, sull'album dei disegni, una violetta sul portascarpe e così via, all'infinito.
Così per sette-mesi-sette, ogni  inizio settimana, io attaccavo con la solfa: dov'è l'appendino con la violetta? Eccolo. Mettici il tuo asciugamanino! 
E poi nell'antibagno: dov'è il simbolo della violetta? Eccolo. Mettici il tuo sacchetto con il libro della biblioteca! 
E via dicendo, fino ad arrivare al saluto.
Poi un lunedì mattina accade che mio figlio mi guarda e mi dice titubante:  sai, la mia maestra mi ha detto che si chiama ciclamino! 
Io, folgorata, ammetto: mi sa che la tua maestra ha ragione.

Madre lavoratrice, latitante in cucina e senza rudimento alcuno di fiori e giardinaggio. Questa sono io. 
Io lo so da un pezzo
Adesso lo sanno anche le maestre.

Buona Pasqua a chi passa di qua.