maggio 17, 2013

Cinque anni di noi

E alla fine l'ho fatto. Contro ogni pronostico, ho organizzato una festa di compleanno per i miei bambini. 
Per la serie solo gli scemi non cambiano idea, visto che un anno fa, a proposito di feste scrivevo così. E sempre per la stessa serie, a festeggiamenti avvenuti mi sono detta mai più. Anche se è stato tutto bellissimo.
Forse perché non ho mai avuto una festa di compleanno e non sono cresciuta con questo mito? Forse perché a quest'età, anche se lo festeggiano con mamma, nonni e zii non muore nessuno? Non lo so. So che mia cognata mi ha risposto: e ti arrendi così? Ehm, diciamo che ci voglio pensare. Ho ancora un anno davanti.
Comunque, durante i preparativi ho scoperto cose a me sconosciute, anche se l'universomondo probabilmente le sapeva già.
Tipo la faccenda degli inviti: se imbucati nel casellario di fronte alla classe vanno dati a tutti (28) i bambini, per non discriminare. Se messi negli armadietti esterni puoi, diciamo così, selezionare.
Tipo che le nostre maestre trovano scoccianti le feste di compleanno, sebbene sponsorizzino a più riprese la socializzazione. Ehm, che pizza. Si può dire?
Tipo che nella nostra scuola i genitori che vedi alle feste/riunioni/pizzate sono sempre gli stessi. La restante parte è un popolo misterioso e sconosciuto che snobba ritrovi di qualsivoglia natura, non risponde agli inviti, né con un sì, né con un no (né con un crepa, per dire).
Che poi diciamocelo, tra quelli che non rispondono in toto c'ero pure io. Fino all'altro ieri. Ora ci sono passata e ho capito che non è carino: giuro giuro che non lo farò mai più!
E' un po' come quando snobbi i matrimoni a destra e a manca, poi ti sposi tu e per quelle tre persone che ti dicono di no, ci rimani male male male. Perché è il tuo matrimonio. E perché se le avevi invitate, in fondo ci tenevi. E qui ci starebbe il discorso che quelli a cui tieni veramente ci sono sempre, anche se ti sposi alle 7 del mattino di giorno infrasettimanale a Canicattì e tu abiti a Milano. Salvo rare eccezioni, chiaramente.
E comunque, abbiamo compiuto 5 anni! Così grandi ma così piccini. Bella questa fase dove discutono con te come se fossero i tuoi fidanzati (preadolescenza?), ti dicono che quando saranno grandi ti sposeranno ma poi si mettono a piangere per una sciocchezza, e a ridere per molto meno. Bella e difficile questa fase dove non li lasceresti mai ma (forse) dovresti cominciare a farlo. Almeno ogni tanto, per farli crescere. Ma poi chi l'ha detto? Le malelingue e il mio inconscio direbbero che io già li lascio abbondantemente per andare in ufficio ma questo è proprio tutto un altro discorso.
A proposito di maggio, socializzazione, annessi e connessi, vi segnalo questo link. Sarà che sono sul pezzo, ma l'ho trovato divertentissimo! http://barbablog.vanityfair.it/2013/05/16/fine-anno-tempo-di-pizzata-e-io-non-vedo-l%e2%80%99ora-di-uscire-dal-tunnel/