settembre 27, 2011

Gli stivaletti della discordia

E poi...sono ancora viva. Ero tentata di raccontare i dettagli dell'ormai famoso mercoledì della catastrofe ma li ho dimenticati. Nonèveroperniente.
Tirando le somme: Mattia, che pensavo ci avrebbe dato un sacco di problemi, si è integrato fin da subito e non ha versato una sola lacrima (almeno in mia presenza). La materna gli ha dato una botta di autostima che boh, ci lascia perplessi e felicemente sorpresi.
Christian da sempre più indipendente e coraggioso ha avuto la sua bella crisi e dopo alcuni giorni di magone e smarrimento si è inserito bene.
Io ho ritrovato l'equilibrio psicofisico, o quasi.
Quando arriviamo Mattia chiede di stare un po' dal fratello. Per le maestre non è un problema, dopo un po' torna da solo nella sua classe oppure lo accompagna qualche bambino. Oggi hanno iniziato a fare la nanna e sembra che tutto proceda bene.

Suggerimenti non richiesti per chi legge questo post:

MAI acquistare degli stivaletti di gomma da usare per il giardino se le maestre ve lo chiedessero. Sappiate che la maggior parte delle mamme deciderà di portare delle scarpe per il giardino anziché degli stivaletti. Vostro figlio vi farà notare subito che gli altri bambini hanno le scarpe e lui no. Voi,  ligie alle regole, chiederete spiegazioni alla maestra che vi dirà ma no, vanno bene gli stivaletti.
Lui sta cosa non la manderà giù e aspetterà il mercoledì giusto (quello della tragedia) per farvelo (platealmente) capire. 
Catastrofeeeee.

MAI dire al proprio marito: guarda che per un po' i bambini all'asilo ce li voglio accompagnare io, perché devo conoscere l'ambiente, parlare, fare cose, eccetera eccetera. Perché capiterà un mercoledì di merda (quello della tragedia) in cui deciderete seduta stante che voi i bambini all'asilo non ce li volete accompagnare mai più. E lui vi dirà, si va bene, per un paio di giorni ci sono io...però ti ricordi che per 15 giorni poi sono in trasferta? 
Volevomorire!

MAI chiedere a una mamma veterana (quelle che il figlio fa l'ultimo anno) scusa, lui come si chiama? Tu, mamma ingenuotta, vuoi solo conoscere i nomi dei compagni di classe di tuo figlio ma questa potrebbe risponderti: perché? c'è qualche problema? per caso l'ha picchiato? 
Ehhhhhhhhh?

Chiudo ringraziando di cuore il sito Bravi Bimbi per questo spazio a me dedicato: http://www.bravibimbi.it/siti-amici/mamma-al-quadrato/

settembre 14, 2011

E poi arrivò la tragedia

6° giorno per Mattia e 4° per Christian e catastrofe fu.
Appena mi riprendo, entro nei dettagli. Vado a prenderli all'una. Per affogare il malumore via dall'asilo sono andata a fare shopping: 123€. Di ritorno a casa, per non pensare, ho deciso di stirare tutto ma proprio tutto quello che ho nel cesto della biancheria (autopunizione?). In altri tempi mi sarei fiondata sulla vaschetta di gelato ma tra le altre cose mi son messa a dieta.

settembre 10, 2011

Il 1° (caotico) giorno di Christian

E poi finalmente è arrivato anche il suo. Il primo giorno di Christian è stato meno poetico e più caotico di quello di Mattia ma ugualmente denso di emozioni. Lui era contentissimo, gasatissimo, forte di tutte le aspettative nate da due giorni di racconti del fratello. Voleva vedere il suo armadietto, la sua classe e ricevere il suo cuscino a forma di bottone. Saltellava di qua e di là e aveva il sorriso stampato in faccia. Tanto più che il giorno prima era venuto con me a prendere Mattia dopo la pappa e aveva già visto velocemente l'ambiente.
Lascio Mattia nella sua classe. Torno nell'atrio dove con Christian e il papà ascolteremo la favola per i nuovi arrivati. Visto l'entusiasmo la maestra che ci accoglie con la fiaba (e che non è della sua classe) mi propone di farlo fermare anche a pranzo (tanto ha fatto due anni di nido e c'è qui anche suo fratello...).
Questo l'evolversi delle cose: lo accompagnamo nella sua classe, le sue maestre storcono un po' il naso ma dicono di sì alla storia della pappa, io che anziché pensare se l'idea mi piace sul serio, perdo tempo a giustificarmi con loro che la cosa è venuta fuori così parlando, non era una mia richiesta, Christian corre nel salone anziché entrare nella sua classe, Mattia che nel frattempo ci ha visti salta fuori dalla sua e mi viene incontro dicendo ciao mia mamma! un po' spaesato (precisazione: le tre classi sono chiuse solo su tre lati, non hanno porte, di fronte sono aperte e si affacciano sul salone centrale). Insomma tre minuti di caos totale, al che la maestra decide di uscirne, prendendo Mattia e portandolo un po' nella sua classe e poi congedando me che saluto a mala pena Christian: la mamma torna a prendervi dopo!
Tre ore più tardi vado a prenderlo:
- E' andato tutto bene, a parte un momento di malinconia in cui ha chiesto della mamma, e abbiamo deciso di portargli il fratellino. In effetti come primo giorno erano troppe ore!
- E adesso dov'è Christian?
- Ha mangiato qui poi è andato un attimo nella classe di Mattia! 

Insomma, questa giornata mi ha lasciato un po' con l' amaro in bocca. Lui è uscito contento ma la mia sensazione è di averlo penalizzato, di aver approfittato del suo essere il mio piccolo, dolce, coraggioso Christian, così indipendente rispetto al fratello.
Vedremo come andrà lunedì, che sarà una giornata neutra da prime volte e confronti.

Poi in serata: scusa Mattia, toglimi una curiosità. Perché quando sono venuta a prendervi, Christian era nella tua classe? Risposta: eh, niente, perché l'ho visto e io ho detto "ciao, io sono qui!". Eccerto, per loro stare sempre insieme è la normalità.

Doveste mai scegliere di fare l'inserimento di due gemelli in giorni diversi, sappiatelo: è una cazzata.
Per chi si domandasse perché io abbia scelto così, la risposta è:
CREDEVO DI DOVER ESSERE PRESENTE IN CLASSE PER UN PO' DI TEMPO IL PRIMO GIORNO, COME AVEVO FATTO AL NIDO, E SAPENDO CHE IL PAPA' E' SPESSO VIA, NON VOLEVO ESSERE ASSENTE PER UNO DEI DUE. Adesso quasi quasi faccio un comunicato stampa, così smettono di chiedermelo. E, sì mamma, è stata un'idea mia, non delle maestre.

Un in bocca al lupo a chi inizia la scuola (quella vera) questo lunedì. E un abbraccio solidale a chi sta facendo l'inserimento alla materna o al nido in questi stessi giorni. Come sta andando a voi?

settembre 07, 2011

Il 1° giorno di Mattia

Mattia, il mio dolce piccolo grande Mattia, e il suo primo giorno di scuola materna. Il suo gemello inizierà venerdì. E' uscito di casa col suo zainetto, curioso e un po' spaventato, credo.
Ha ascoltato (molto molto intimidito) la favola di Otti il bottone che una delle maestre racconta nell'atrio ai nuovi arrivati. Tant'è che io e il papà ci siamo guardati e mi (ci) siamo commossi a vedere quanto è in imbarazzo quando incontra persone nuove che gli rivolgono domande. Poi, quando ha ricevuto il suo Otti (un piccolo cuscino a forma di bottone, fatto a mano e da personalizzare) mi ha guardato e mi ha detto "dov'è quello per Christian?". E lì mi ha sciolto il cuore, non c'è bisogno che lo dica. "Tesoro, Christian inizia venerdì, poi lo daranno anche a lui".
Poi siamo andati in classe, abbiamo messo scarpe da giardino, asciugamanino e cambio al nostro posto e abbiamo scrutato l'ambiente. Poi d'improvviso la maestra ci ha detto "adesso salutiamo la mamma che va a fare un giro e torna alle 11.00. Noi tra un po' andiamo in giardino a giocare ". E così ho fatto. Senza fronzoli. Me ne sono andata, non prima di averlo spiato da dietro un cespuglio perché la mia macchina era parcheggiata giusto giusto in prossimità di una finestra, da dove giusto giusto si intravedeva il tavolo dove si era seduto lui. L'ho visto tranquillo con un treno di legno. Al che mi son data un contegno e sono andata a fare la spesa. Al ritorno mi sono appostata dietro al giardino, nascosta ovviamente, e l'ho intravisto correre nel prato. Mi sono rasserenata. Un grosso abbraccio quando mi ha visto. E' andata bene, ha detto la maestra, solo un po' spaesato all'inizio. Domani si ferma a fare la pappa ed esce alle 12.45. Uao!
Naturalmente era solo il primo giorno perciò incrociamo le dita. 
Zainetto in spalla siamo usciti contenti e abbiamo iniziato il tam tam delle telefonate. Amore della mamma, siamo tutti contenti per te e di te.

settembre 02, 2011

Mi manca l'animo poetico

 Tornati da un po' e già in ansia da inserimento. Poi ieri l'ideona: era da un po' che non attaccavo col tormentone della scuola materna. Diciamo che mi ero fossilizzata alle domande standard: come si chiamano le tue maestre? e qual è il tuo contrassegno? (che per la cronaca è una pecorella per uno e una violetta per l'altro).
Allora ho pensato bene di lanciarmi di prima mattina in un breve discorso del tipo: eh sì, la mamma i primi giorni vi accompagna e sta lì con voi poi però rimanete lì da soli e dopo vi viene a prendere
Mattia ha sfoderato una faccia da mal di pancia e ha detto subito: no, io sto a casa. Poi ieri, prima di addormentarsi, così off topic ha detto: io non voglio andare alla scuola materna. Evvai.
Una genialata in piega regola. Lì ho pensato a mio marito che mi dice che parlo troppo: come dargli torto. Adesso sto lavorando d'ingegno: parlo a Christian di tutte le cose allettanti che lo aspettano, in modo che il fratello si faccia prendere dall'invidia e non voglia essere da meno. Roba da psicologi in erba.
Ma lo sai Christian che c'è già l'armadietto con il tuo contrassegno? E lui ci ha messo un attimo a dirmi che visto che Mattia a scuola non ci vuole venire, la pecorella se la prende lui. Anche lì:  l'avevo detto subito che la violetta era un contrassegno sfigato. E ci avevo visto giusto.
Comunque inizia il count down. Che palle. Posso dire che in quanto mamma lavoratrice ho diritto a menarmela un po' di più con sto inserimento?
L'ho detto.
Giacché questo tema occuperà i prossimi due mesi di post (tre?), lascio qualche ricordo sparso di queste vacanze. Migliori dello scorso anno ma normali. Non speciali. E lì mi son domandata se quelli che raccontano sempre di vacanze meravigliose le trascorrano davvero o se sia questione di animo poetico, che in effetti aiuta. A me manca totalmente.
Ecco cosa ricorderò: la casetta di legno, le ore in spiaggia (tante rispetto allo scorso anno), i giochi con la sabbia, l'abbronzatura selvaggia (mia) stando in riva al mare, la paura (poi superata) delle ombe e poi la gioia quando c'è il mare piatto mamma, l'imitazione dei granchi, gli aperitivi al bar della spiaggia, le giostre, i cavallini, il giostraio che scende a prendersi una pizza e il giro che non finisce più, i gabbiani, la spiaggia al tramonto (quanto mi piace), la favola degli Aristogatti nell'edizione di quando ero io bambina, il tempo, tutto per loro e mai abbastanza.