ottobre 24, 2014

Mamma arruffata Vs Mamma glamour

Ieri in ufficio una litigata storica. 
Collega senza figli dice a collega con figli che sta molto bene con i capelli sciolti e stirati e che dovrebbe farseli così più spesso. 
Lei risponde una cosa tipo sì, lo so, però ci metto una vita a farmeli in questo modo e di tempo ne ho veramente poco. 
Quella ribatte che se una ci tiene davvero il tempo lo trova.
L'altra replica con il classicone: tu non hai figli e non puoi capire. 
E via discorrendo, fino a parlare di una conoscente, amica della prima, che ha tre figli e un aspetto decisamente curato.
La premessa è che, si sa, gli scazzi altrui son sempre fonte di divertimento per chi osserva e non è parte in causa. Poi ci si schiera pure, come in tutti i match che si rispettino. E allora si disquisisce sul fatto che sì, è vero, con la maternità ci si incozzisce di brutto ma poi - se una è incline a curarsi del proprio abbigliamento (e del proprio corpo) - troverà il modo (e il tempo) per farne sempre oggetto della propria esistenza. Nonostante la prole. Al contrario chi non è avvezza a pensare a look ed estetica per indole, pigrizia o semplice disinteresse, seguiterà su quella strada, sconfinando in notevoli incozzimenti nei periodi topici della maternità (dentizione, inserimenti, gastroenteriti virali et similari).
Prendiamo me per esempio: per quanto io possa decidere di applicarmi (e succede raramente, va detto), rimango una mamma arruffata (con la stessa borsa per mesi interi, il capello che grida vendetta e il look sgarrupato) perchè poi, alla fine, quando ho tolto tutto il tempo da dedicare ai figli e mi ritrovo un'ora libera, preferisco farne altro che una seduta di necessario (e legittimo) restauro. Epperò non è che non ne sia consapevole. Anzi: mi guardo, disapprovo e mi riprometto di applicarmi. In futuro.
E voi? Che mamme siete? Glamour o arruffate?

ottobre 10, 2014

L'emozione di un regolo

Aggiornamenti dal fronte scuola e altre amenità.

La compagna di banco non è più la stessa. Evviva, ho commentato io. E tu cosa hai detto quando la maestra l'ha spostata? Ma era mia amica! Risponde lui, sorridendo sotto i baffi. 
Sei anni e un futuro da politico, direi.

Mamma ti devo dire una cosa: ho cambiato fidanzata...
Ah sì? e chi è? ma soprattutto, chi l'ha deciso?  
Eh, l'abbiamo deciso insieme
Visti i precedenti, mi è sembrato un gran successo.

I primi compiti del weekend. E qui va detto che i mariti - a volte - hanno ragione. 
Quando lui mi diceva vedrai che casino, due classi diverse, compiti diversi. E io rispondevo echessaràmai. Be', proprio proprio torto non aveva.
Sabato pomeriggio, stesso tavolo di lavoro in cucina. Io nel mezzo. Un chiassoso e reciproco disturbarsi, perché tu dai retta solo a lui! e io ho due pagine di A mentre lui solo due righe eccetera eccetera. 
Ho già raccolto consigli sparsi ma se avete voglia di dirmi come vi regolate voi, ascolto volentieri.

E poi whatsapp che si conferma il parchetto virtuale delle mamme odierne. Con tutti i pro e i contro del caso.
Brainstorming serali sugli argomenti più svariati. Radio serva è niente al confronto ma poco importa. Perché le mamme di oggi (me compresa) sono terribili. Vogliono esserci e tanto. Anche quando non ci sono. Chiedono, si informano, commentano, giudicano, sono precise, fin troppo. Lasciamo fare alle maestre e ai bambini, direbbe qualcuno. Ma quei tempi lì sono passati. Oggi siamo sul pezzo sempre, h24. Dicono che esistano anche quelle che se ne fregano ma io non ne conosco neanche una.

E poi registro questa nuova, piacevole abitudine di controllare gli zaini ogni sera, e la gioia di quando ci trovo qualcosa di nuovo. E poi tempero le matite (lo so, lo so che non dovrei)  e ripongo tutto in ordine (tranquille, conto di smettere).  E poi guardo, ascolto e scopro. Comprare una valigetta di regoli, che non sapevo neanche cosa fossero. Scrutare i quaderni e il loro modo così diverso di fare le cose. Immersa, con loro, in questa nuova emozionante avventura.