luglio 26, 2009

Piccoli roditori crescono

Houston, abbiamo un problema!
Urgente necessità di dissuadere i pargoli dal mordersi quando litigano.
La sberlettina sulla bocca? Assolutamente contraria ma poi l'ho provata: lui (il roditore di turno) mi guarda e sorride.
Fargli sentire un sapore cattivo sulla bocca? Che so, il limone? Consiglio altrettanto discutibile di un'amica, provato anche quello: lui mi guarda e sorride, divertito.
Abbassarsi, fare la faccia seria, guardarlo negli occhi e dirgli "no, così non si fa"?
Fatto, fatto, fatto. Due volte su tre mi sorride e divertito mi strappa gli occhiali.
Dicono che fino a venti mesi non sanno capire il divieto. Dicono che a quest'età (14 mesi) il morso è legato alla dentizione. Dicono che è una cosa di passaggio. Dicono che solo dopo i due anni è da considerarsi un problema. Ma a me questa storia non piace per niente. Passino gli "orologini"che si lasciano reciprocamente sulle braccia, passino i lividi che ne seguono ma ad ottobre siamo al nido: se mi azzannano un altro bambino, cosa vado a raccontargli?

luglio 20, 2009

Casa dolce casa!



Casa dolce casa! E non aggiungerei altro. Però trovo giusto spendere due parole sulla propria villeggiatura quindi da dove inizio? Dai 38 gradi all'ombra? Dalla casa senza aria condizionata? Dal vicino di sopra che ci ha "bussato" perchè alle sette e mezzo del mattino non mi sono affrettata a fare il latte e i bambini hanno pianto un po'? Da due pargoli "camminanti" in piena fase esplorativa in una casa che non era la mia? Dalla mezz'ora di strada per andare al mare (ma questo lo sapevamo già)? Da Mattia che odia la sabbia e stava in spiaggia seduto su una seggiolina da mare? Dal sistema di riscaldamento (!) che per due volte si è attivato quando ci siamo fatti la doccia? O dal mare forza 7 del viaggio di ritorno?
Di questa stressantissima vacanza 2009 meglio ricordare: Christian che gioca sul bagnasciuga (che lui è meno schizzinoso del fratello); i miei figli che si sono dimostrati molto socievoli per tutto il tour parenti e hanno superato di gran lunga le (mie) aspettative; le serate all'aperto fino a tarda ora (che era da un anno che non si usciva la sera e loro si sono abituati ad addormentarsi sul passeggino, anche se tenerli in giro così non mi piace granché).
Tanto di cappello per quelle mamme che fanno week end a destra e a manca da quando i pargoli hanno pochi mesi. Io mi riposo di più a casa mia!
La verità è che sei partita prevenuta, mi dice il consorte. Sì, sarà. Ma ci avevo visto giusto!

L'anno prossimo tutta un'altra storia. Ahahahahaha!

luglio 06, 2009

Itaca!


Siamo arrivati. Finalmente. Questo viaggio mi è sembrato infinito. Mica per niente. Tragitto Milano-Genova: Mattia soffre il mal d’auto, è ufficiale. Christian per solidarietà gli ha fatto compagnia ma con moderazione. Numero quattro cambi maglietta nell’arco di due ore.

Ci mettiamo in coda per la nave (che confermo essere grande, perlustrabile con passeggino e attrezzata per ospitare bambini di ogni età che in effetti erano numerosissimi). I due si riprendono alla grande, fortunatamente. Adrenalina a mille. Appena entrati in cabina adocchiano il telefono per chiamare la reception e inizia la loro prima litigata in sei metri quadrati.

Arriva il consorte con bagagli al seguito e scopriamo che il nostro frigo portatile ci ha dato forfait, insieme a tutto quanto di fresco c’era dentro. E meno male era nuovo di zecca…

Ce ne andiamo a zonzo per un po’. I bambini sono euforici. A tarda ora ci rendiamo conto che non hanno capito che in quel posto lì ci devono anche dormire: ci applichiamo per trasmettere loro il concetto e in dieci secondi di svista, Christian prende in pieno lo spigolo del comodino. A due cm dall’occhio. Ci precipitiamo in infermeria: mamma in down totale, Christian sorridente appena applicata la medicazione, in braccio al papà che ha sempre i nervi saldi quando serve.

Almeno venti volte ho desiderato dire a mio marito mannaggia a te e a quella volta che ti è venuto in mente di prendere la nave. Almeno dieci volte ho pensato di dire al mio caro consorte mannaggia a te e alla tua Sicilia, che potevano andarcene in Riviera. Almeno cinque o sei volte qualcosa di simile gliel’ho anche detto. Più volte lui si è mangiato la lingua e se ne è stato zitto perché in questi casi è più saggio di me.

Comunque siamo arrivati. C’è caldo, caldo e ancora caldo ma loro si sono ambientati. E questo è l’importante.

Che la vacanza abbia inizio. Con i dovuti scongiuri, s’intende.