
Sopravvissuta ad una settimana di fuoco.
Senza MARITO. E senza MAMMA.
Senza marito vuol dire che all'asilo li porterai tu. Per cinque giorni di seguito. Vuol dire che al mattino per quanto anticipo tu possa avere sulla tabella di marcia, uscirai sempre e comunque in ritardo. Vuol dire che rovesceranno il latte, sbricioleranno i biscotti e si azzufferanno. Non vorranno vestirsi, né fare pipì. Sfodereranno tutto il repertorio dei capricci. Solo per te. E metteranno a dura prova i tuoi nervi fino a un secondo prima di entrare al nido quando si metteranno a correre contenti verso gli amici e tu comincerai a rilassarti. E te ne andrai a lavorare, mica a fare yoga. Pensando a chi ti dice eh ma i tuoi sono tranquilli...
Senza mamma vuol dire che dopo l'asilo li terrà tua suocera. Da te. Vuol dire che sebbene lei sappia che la casalinghitudine non è il tuo forte, tu cercherai di lasciare la casa meno peggio del solito: una parvenza d'ordine, niente di più. Questione di dignità, insomma. I tuoi sforzi saranno comunque vani perché quando c'è qualcuno che le cose le fa al posto tuo, ti dimentichi di quanto tempo si perda a farle. E ti manca sempre la mezz'ora decisiva per fare tutto.
Senza marito e senza mamma vuol dire che se uno si abitua ad avere sempre l'aiuto altrui comincerà a credere che non sia possibile fare da sola. In realtà dovrebbe provarci. Almeno ogni tanto. Costa fatica, è chiaro. Ma ci si guadagna in autostima.
E poi (finalmente?) il marito torna all'ovile e la casa è ancora più incasinata di prima. Ma questa è un'altra storia.