Per una congiunzione astrale di tutto rilievo la nascita dovrebbe avvenire nella seconda settimana di settembre, centrando in pieno i primi giorni di scuola. Inutile dire che al momento mi preoccupa più l’organizzazione di chi lascio a casa che non di me in ospedale, probabilmente presto mi ricrederò. E la bomba emotiva di quei giorni mi spaventa non poco: primo giorno di medie, sorellina nuova, nothing else?
Sono impaziente di liberarmi di questa pancia ma anche no. Vorrei fermarmi a una giornata in cui dormo nove ore filate, senza insonnia di sorta, in cui sono pervasa dall’insolita (soprattutto per me) energia da preparazione del nido e in cui i miei due amati figli sono in sintonia con l'universo mondo e con i miei umori e il mio stato attuale mi sembra tutto sommato paradisiaco. Ma in realtà alterno giornate di irrequietezza e insofferenza ai massimi storici. Nell’incoscienza di una mente obnubilata dagli ormoni della gravidanza temo cose a caso, ben lontane da quelle che dovrebbero davvero preoccuparmi: la bolletta dell’Enel (quanto cacchio ci arriverà da pagare che ho passato le ultime settimane attaccata all’aria condizionata?); chissà se la bimba nascerà capelluta? (mi hanno sempre fatto impressione i neonati con i capelli).
Il consorte, come da tradizione, si allontana per lavoro per due giorni. Meglio oggi che settimana prossima, se succede qualcosa mi chiami e io arrivo, eccetera eccetera... con i gemelli qualche giorno prima era in Sardegna, questa volta andrà in Veneto, più a portata di mano direi. Speriamo bene.
(La vignetta è dell’artista Zhanna Bulankova)