Ieri in ufficio una litigata storica.
Collega senza figli dice a collega con figli che sta molto bene con i capelli sciolti e stirati e che dovrebbe farseli così più spesso.
Lei risponde una cosa tipo sì, lo so, però ci metto una vita a farmeli in questo modo e di tempo ne ho veramente poco.
Quella ribatte che se una ci tiene davvero il tempo lo trova.
L'altra replica con il classicone: tu non hai figli e non puoi capire.
E via discorrendo, fino a parlare di una conoscente, amica della prima, che ha tre figli e un aspetto decisamente curato.
La premessa è che, si sa, gli scazzi altrui son sempre fonte di divertimento per chi osserva e non è parte in causa. Poi ci si schiera pure, come in tutti i match che si rispettino. E allora si disquisisce sul fatto che sì, è vero, con la maternità ci si incozzisce di brutto ma poi - se una è incline a curarsi del proprio abbigliamento (e del proprio corpo) - troverà il modo (e il tempo) per farne sempre oggetto della propria esistenza. Nonostante la prole. Al contrario chi non è avvezza a pensare a look ed estetica per indole, pigrizia o semplice disinteresse, seguiterà su quella strada, sconfinando in notevoli incozzimenti nei periodi topici della maternità (dentizione, inserimenti, gastroenteriti virali et similari).
Prendiamo me per esempio: per quanto io possa decidere di applicarmi (e succede raramente, va detto), rimango una mamma arruffata (con la stessa borsa per mesi interi, il capello che grida vendetta e il look sgarrupato) perchè poi, alla fine, quando ho tolto tutto il tempo da dedicare ai figli e mi ritrovo un'ora libera, preferisco farne altro che una seduta di necessario (e legittimo) restauro. Epperò non è che non ne sia consapevole. Anzi: mi guardo, disapprovo e mi riprometto di applicarmi. In futuro.
E voi? Che mamme siete? Glamour o arruffate?