Allora? Bilancio della vacanza? Mi domanda lui. Ma sì, dai, è andata bene.
Riposante (per quanto possibile con due bambini) e intelligente, intendo "a misura di bambino". Se voi siete quelli che le vacanze riuscite a farle come una volta: tanto di cappello. Io da quando ho i bambini ho deciso che certe cose smetto di farle adesso fino a quando saranno più grandi. Punto e basta. Perché se le faccio lo stesso mi stresso a dismisura, accumulo nervosismo, innervosisco loro e soprattutto mio marito. E siccome al mio (benché precario) equilibrio psichico ci tengo, così come al ménage familiare, ho deciso così.
L'aspetto emotivo di questa vacanza è che da mamma lavoratrice ho desiderato molto questi 16 giorni ininterrotti con loro e me li sono strapazzata a più non posso (mia mamma dice che li coccolo troppo, io me ne infischio e spero che alla fine ci guadagnino in autostima). Vederli vivere cose nuove e diventare degli ometti ogni giorno di più riempie il cuore.
Sull'aspetto "pratico", qualche punto in più: innanzitutto che il pisolino pomeridiano per i genitori in vacanza è una specie di miraggio. Un'oasi che comincia a intravedersi nel caos del pranzo. Quelle tre ore per noi e per noi stessi sono sono stati il salvavita della vacanza. Ma come faremo quando fra un annetto o giù di lì non lo faranno più?
Ho avuto conferma che i miei bambini patiscono le novità. Ci ho messo un giorno intero per convincerli a lasciare i sandali da città per indossare le ciabattine da spiaggia. Un giorno ad entrare nell'acqua. Un giorno ad abbandonare il canotto. Un giorno a liberarsi del salvagente. E via dicendo. Se avete anche voi dei figli così, consiglio vivamente di prenotare una villeggiatura di due settimane perché con una concludereste poco. Alla fine balleranno a ritmo di musica in piscina e si divertiranno come pazzi ma tocca lavorare sodo. Vietato perdersi d'animo.
Sull'aspetto "pratico", qualche punto in più: innanzitutto che il pisolino pomeridiano per i genitori in vacanza è una specie di miraggio. Un'oasi che comincia a intravedersi nel caos del pranzo. Quelle tre ore per noi e per noi stessi sono sono stati il salvavita della vacanza. Ma come faremo quando fra un annetto o giù di lì non lo faranno più?
Ho avuto conferma che i miei bambini patiscono le novità. Ci ho messo un giorno intero per convincerli a lasciare i sandali da città per indossare le ciabattine da spiaggia. Un giorno ad entrare nell'acqua. Un giorno ad abbandonare il canotto. Un giorno a liberarsi del salvagente. E via dicendo. Se avete anche voi dei figli così, consiglio vivamente di prenotare una villeggiatura di due settimane perché con una concludereste poco. Alla fine balleranno a ritmo di musica in piscina e si divertiranno come pazzi ma tocca lavorare sodo. Vietato perdersi d'animo.
Abbiamo ridotto a zero gli spostamenti in auto superiori ai 45 minuti, se non in orario nanna e pisolo perché il mal d'auto non è un capriccio, checché ne dicano quelli che ti rispondono che li hanno sempre abituati a viaggiare e li distraggono con una baby compilation. E questo ci ha permesso di viaggiare in serenità.
Sono riuscita a leggere tre (dico tre!) libri. Lo considero un miracolo o quasi.
Ultima considerazione: ero più in forma a un anno dal parto che non a due. Quando la gonna ti arriva un centimetro abbondante al di sopra di dove arrivava prima non è un bel segno. E toccherebbe correre ai ripari. E va be', settembre non è il mese dei buoni propositi?
Ah, e per finire: credo di essere l'unico caso di mamma gemellare con un figlio quasi spannolinato e l'altro manco per idea. Ma di questo parlerò in seguito.