Sarà che questo mese, come dice la mia mamma, ne ho avuta sempre una.
Dopo aver pensato tra me e me (non fatelo mai) va-che-roccia-che-sono-che-quest'anno-non-mi-sono-neanche-presa-l'influenza, ecco che arriva l'imprevedibile: l'influenza no, ma TUTTO IL RESTO sì. Non entro dei dettagli per dignità e pudore.
Prima ho dato la colpa all'età, che i quaranta si avvicinano (ma non dovevo diventare una splendida quarantenne?) poi al mio stato psicofisico.
Somatizzo. Punto.
Quindi se sono diventata una discreta carretta vuol dire che non sono sufficientemente felice. E se non sono sufficientemente felice vuol dire che anche il consorte ha un concorso di colpa nei miei acciacchi.
Mi devi coccolare e portare dei fiori.
Dei fiori? Ma se non ti sono mai piaciuti.
Quando l'ho detto, scusa?
Queste sono le classiche conversazioni che una donna intavola tre giorni prima del ciclo. E non c'è modo di uscirne vincitori, sappiatelo. Si chiama sindrome premestruale. Roba forte, ve l'assicuro. Chi ne soffre lo sa bene (gli altri un po' meno) che in quei giorni lì può accadere l'inimmaginabile: gli istinti più reconditi vengono a galla e si salvi chi può.
Tornando a noi, stiamo lavorando sulla salute e attendiamo con ansia la primavera e la rinascita. :-)
Questo mese abbiamo ritirato le prime pagelle. Bravi tutti e due ma in modo diverso.
Di Mattia mi segnalano la timidezza e la riservatezza. Ma suo figlio ce l'ha la voce? Fatico a fargli credere che mio marito mi implora di riempire la casa di quadri per evitare che la sua voce rimbombi. Bambino dalla doppia personalità, oserei dire. O semplicemente molto ligio a scuola, si sfoga a casa con buona pace dei genitori e di suo fratello.
Di Christian mi segnalano la disattenzione, inizia un lavoro poi pensa beatamente ai fatti suoi. E poi, si lamenta, spesso: della compagna che lo disturba, di quella che lo tocca col piede, e di quell'altra che gli chiede sempre la gomma (ha un rapporto complicato con le sue compagne di banco, non c'è che dire). Sulle nuvole e lamentoso: concordo e sottoscrivo. Sarà che ho pochi minuti a disposizione, che vengo da una settimana pesante e che non ho voglia di imbruttirmi ulteriormente ma chiudo in fretta dicendo che anche a casa è così, che è la sua indole. Neanche le ho domandato cosa dovrei fare per aiutarlo a migliorare. Lei mi liquida con un "comunque direi che va tutto bene" e io mi accontento così.
Poi c'è stato il carnevale che io detesto con tutta me stessa. La cosa credo risalga a quando avevo sei anni: mi vestirono da Anna dai capelli rossi e non è che mi sentissi molto a mio agio con quel parruccone lì. Mi ricordo di un bambino che durante la sfilata mi indicò a un amichetto proprio per la cofana di capelli che avevo in testa. Poi uno dice le esperienze che ti segnano a vita... :-)))
(Metto la foto: guardare per credere!).
Comunque l'abbiamo festeggiato e anche quest'anno (per fortuna) con Spiderman e Superman abbiamo chiuso la pratica. E voi che rapporto avete con il Carnevale?
Vi saluto e vi aggiorno presto.