agosto 26, 2019

Di pensieri strani e congiunzioni astrali

Per una congiunzione astrale di tutto rilievo la nascita dovrebbe avvenire nella seconda settimana di settembre, centrando in pieno i primi giorni di scuola. Inutile dire che al momento mi preoccupa più l’organizzazione di chi lascio a casa che non di me in ospedale, probabilmente presto mi ricrederò. E la bomba emotiva di quei giorni mi spaventa non poco: primo giorno di medie, sorellina nuova, nothing else? 
Sono impaziente di liberarmi di questa pancia ma anche no. Vorrei fermarmi a una giornata in cui dormo nove ore filate, senza insonnia di sorta, in cui sono pervasa dall’insolita (soprattutto per me) energia da preparazione del nido e in cui i miei due amati figli sono in sintonia con l'universo mondo e con i miei umori e il mio stato attuale mi sembra tutto sommato paradisiaco. Ma in realtà alterno giornate di irrequietezza e insofferenza ai massimi storici. Nell’incoscienza di una mente obnubilata dagli ormoni della gravidanza temo cose a caso, ben lontane da quelle che dovrebbero davvero preoccuparmi: la bolletta dell’Enel (quanto cacchio ci arriverà da pagare che ho passato le ultime settimane attaccata all’aria condizionata?); chissà se la bimba nascerà capelluta? (mi hanno sempre fatto impressione i neonati con i capelli). 
Il consorte, come da tradizione, si allontana per lavoro per due giorni. Meglio oggi che settimana prossima, se succede qualcosa mi chiami e io arrivo, eccetera eccetera... con i gemelli qualche giorno prima era in Sardegna, questa volta andrà in Veneto, più a portata di mano direi. Speriamo bene.

(La vignetta è dell’artista Zhanna Bulankova) 

agosto 23, 2019

Di caffè, dieta e altre amenità

Comunque tu sei una donna strana...
Se ne esce così il consorte, temerario, osservandomi sorseggiare una tazzina di caffè, spiaggiata sul divano. Temerario, dicevo, perché una frase del genere può generare in una donna gravida (ma non solo) qualsiasi tipo di reazione.
E perché scusa?
Ma no, niente, è che sei incinta e non hai mai avuto nausee o vomito...
Ma cosa c'entra? Mica è automatico; lì va a fortuna...
Sì, ok, ma mai un disturbo... e poi bevi caffè, bevi alcolici, mangi quello che vuoi...
Al che strabuzzo gli occhi, perché il caffè, in realtà, non l'ho bevuto per quattro mesi tutti visto che il solo odore mi infastidiva, per poi ricominciare a farlo ma a dosaggio ridotto.
Per gli alcolici invece, sia messo agli atti che in questi mesi, ho bevuto solo in un paio di occasioni:
numero una birra piccola per il compleanno dei miei figli (nella versione femminile della panaché, cioè annacquata con la gazosa, con buona pace della gicemia e del quantitativo massimo di zuccheri che andrebbe introdotto nel nostro organismo);
un' altra in occasione di un ritrovo all'aperto a base di panini e salamella che lì, si sa, la birretta è la morte sua.
Per il resto mi attengo alle regole igienico alimentari delle donne incinte, e bramo con tutta me stessa un piatto di prosciutto crudo bello grasso e soffice, tagliato sottile sottile, nonché una tappa a un qualunque sushi all you can eat.
Mi attengo meno alla dieta bilanciata, soprattutto in queste ultime settimane. Qui gioca molto il fattore "ormai manca poco, quando ti ricapita?" ma anche il netto della giornata che passo adagiata sul divano. 
Quanti chili dovrei prendere nell'ultimo mese?
Mi guarda perplessa la ginecologa: tu te li sei già giocati tutti!
Comunque peso (in eccesso) a parte, continuo a interrogarmi sul come, all'epoca,  in questo stesso corpo abbiano potuto starci due (e non uno) bambini. MISTERO.

agosto 17, 2019

Di nuances, fiocchi e paillettes

Che non si regalano abiti per un neonato quando nato non è ancora è cosa nota. Un'usanza abbastanza diffusa, alla quale anche io mi attengo, per scaramanzia. 
Personalmente ho acquistato il di lei necessario per l'ospedale a ottavo mese inoltrato, quando mi son detta che forse era il caso di preparare la valigia, che far nascere una creatura senza indumentini per la nursery non era cosa buona e giusta.
Dicevo delle scaramanzie, che ho messo da parte quando a poco più di tre mesi di attesa, ho ricevuto da un'amica di ritorno da New York dei minuscoli body per lei, super carini e american style. Lì per lì mi sono irrigidita, poi ho pensato alla mia amica che li sceglieva per me, in vacanza oltreoceano, e ho capito che in questi casi l'affetto vince su tutto il resto.
Poi accade che nel giro di un paio di giorni ricevo due mise per lei che neanche so descrivere per quanto io sia poco avvezza a moda e fashion style. So solo che la reazione al primo abitino è stata: wow, stupendo, questo glielo metterò a Natale! Nel secondo caso: wow, meraviglioso, questo glielo metterò al Battesimo! Ma no, mi ha risposto mia cognata, glielo metti una domenica quando la porti dalla nonna! :-O
E lì ti accorgi che tua figlia non è ancora nata ma ha già un guardaroba più femminile del tuo.
E rifletti a quanto tu sia spartana. E pensi a questo mondo fatto di nuances e fiocchetti vari che chissà se riuscirà a contagiarti e magari anche a contaminarti un po'.

agosto 12, 2019

Aspettando...


Più che dolce attesa lo chiamerei “tempo sospeso”.
La sensazione di leggero smarrimento, misto a malinconica curiosità, è sempre la stessa. Anche se di anni ne sono passati parecchi.
Oggi come allora attraverso quel periodo privo di poesia che definirei Fase del Cosa mi (ci) è venuto in mente? Speriamo di essere ripagati della stessa felicità di allora: nuova e prepotente. Intanto, per rimanere in tema, aspettiamo...