Il Natale è alle porte, il caos regna sovrano e l'influenza incombe. Scrivo un post veloce veloce di auguri che poi mi faccio travolgere dagli eventi e non me ne ricordo più.
Eppoi toccherebbe anche disintossicarsi un po' dal web e le vacanze natalizie sono propedeutiche alla pratica.
Già che ci sono butto giù pure una specie di proposito per il nuovo anno che riassumerei con la voce del verbo disconnettere. Dis-connettere, come diceva un mio vecchio collega, disconnettere tutte le persone che mi disturbano da un po'.
Tipo?
1) Tipo quelli che come stanno i tuoi bambini? No perché i miei... E ti relazionano di default su quanto la loro figliolanza ha detto/fatto/forcato/mangiato negli ultimi due giorni/mesi/anni senza che gliene freghi una beata cippa della tua. Che ti va bene, ma evitino di chiedertelo che preferisci. E siccome tu ormai lo sai, rispondi bene grazie. E a seconda dell'umore, ti sorbisci il racconto.
2) Tipo quelli che tu gli chiedi: come va? E la risposta è: bene, male, così così. Punto. E tu? E voi? E loro? Non pervenuti. Grazie? Prego? Macché. E vabbe', mica il mondo gira intorno a te? Che pretendi? Basterebbe un crepa! che uno capisce al volo che è meglio non chiedere più.
3) Tipo quelli che non si perdono un tuo post su Facebook ma te lo commentano a voce quando ti vedono: ma con chi ce l'avevi stamattina? E lì toccherebbe spiegargli: o commenti, o metti mi piace, o metti la faccina idiota oppure taci che così sembra che Fb lo usi solo per farti i cacchi altrui e d'altronde lo strumento ben si presta a questo diffusissimo sport.
E lo so che non sembra un post natalizio perché a Natale siamo tutti più buoni ma tant'è: c'ho Saturno contro, e me ne vanto.
E comunque auguri di cuore a chi passa di qua.
A chi ci ritorna.
Alle amiche, preziose, che ho conosciuto attraverso questo blog e che condividono, lontane ma vicine, le mie vicissitudini di mamma. E io pure le loro.
Vi auguro di trascorrere un caldo, dolce e sereno Natale.A presto.