maggio 26, 2012

Di karma e antisfiga

Volendo credere al karma potremmo dire che me la sono cercata.
Prima ironizzavo su Facebook sulla faccenda dei punti in testa e scrivevo: Tre punti di sutura. Vita spericolata: Christian batte Mattia due a zero. Qui pubblicavo un post, confessando un debole per i camici bianchi.
Cosa può riproporre il fato ad una madre così sciocchina e superficiale?
Una seconda tappa al pronto soccorso, a tre giorni di distanza.
Questa volta però Mattia ha battuto Christian su tutta la linea: quasi tre giorni di ricovero.
La faccenda in sé non era grave, si trattava di un attacco d'asma di probabile origine allergica, ma avendo rimesso i farmaci al momento di lasciare il pronto soccorso, l'hanno dovuto trattenere.
Il mio ometto, inizialmente molto contrariato, ha dimostrato spirito di adattamento e ha trascorso con me queste 36 ore (o quasi) in pediatria. E tra il tempo passato nella sala giochi del reparto, quello a contenere la logorrea post cortisone e quello a gustare i lauti pranzi ospedalieri siamo riusciti a farci dimettere.
Finalmente! Eh, sì, la mamma ha fatto un pressing...
Diciamo che ci siamo venuti incontro, mi ha risposto la dottoressa, che a mio avviso la tirava un po' troppo per le lunghe.
L'occasione ha suggerito due, tre considerazioni, in ordine sparso:
Punto 1. Urge un rimedio antisfiga perché gli ultimi accadimenti hanno avuto un certo peso specifico. Anche se, come dice una mia cara amica, la sfiga vera e propria non esiste. O meglio, dice lei, io alla sfiga non ci credo. Credo alla distrazione e alla disattenzione. E qui mi sto facendo un discreto esame di coscienza.
Punto 2. Chissà perché queste cose succedono sempre quando Giacomo è via o in partenza? Si domanda mia madre. E lì tocca precisare che queste cose succedono sempre quando lui "è via o in partenza" semplicemente perché lui è spesso "via o in partenza". Qui bisognerebbe scomodare la statistica e il calcolo delle probabilità, ma vabbe'.
Punto 3. Non è che per caso: anno bisesto, anno funesto?
Massì, dai, quest'esperienza ci mancava. 
Voto al piccolo paziente: 10 e lode. 
Voto alla mamma: 9 meno meno.
Lo confesso, la mattina dell'ultimo giorno di ricovero, in astinenza da caffeina, da un'ora e mezza nella sala giochi, con l'educatrice in modalità-tata-Lucia, sedevo con lo sguardo vacuo e mi sentivo una lobotomizzata. Confortante scoprire in altri genitori lo stesso smarrimento. 
Chiaramente qui non parlo di situazioni gravi. Massimo rispetto per chi si trova in ospedale per cose veramente serie.

8 commenti:

  1. dev'essere stato un bello sbattimento per tutti... ricoverato,mamma, fratello, papà e parenti accessori
    adesso però siete a casa e il papà e di ritorno quindi siete in una botte di ferro, giusto???

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  2. Non so' se lo sai ma noi, cioe' io e Carlo, ci siamo fatti ben 3 settimane in ospedale di cui due nell'ospedale vicino casa e l'ultima a 50 km. da casa ...per una pleuri-polmonite con complicanza di mononucleosi ...insomma non nego che anch'io ho pensato molto a sfiga e anno funesto poi quando tutto e' passato e avendo visto quello che c'e' nei vari reparti del Salesi ...ho capito che sono una mamma fortunatissima e che alcune mamme avrebbero pagato per poter combattere "solo" con una polmonite!!!! Laura, capisco possa esser stato complicato raccordare tutto nel miglior dei modi ma ...accontentiamoci!!!! Un bacione ai tuoi piccoli 2accidentati".

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  3. @mammasuperabile: credo di sì, ma non lo dico, per scaramanzia.
    @silvia: lo avevo letto. Immagino la fatica e la preoccupazione. Nel mio caso il soggiorno è stato decisamente breve ma questa lontananza improvvisa da casa mi ha fatto sentire in colpa nei confronti di Christian...si sa che il senso di colpa è insito in noi mamme!

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  4. caspita, che tribolamento!
    Meno male che il piccolo paziente è stato collaborativo
    Ma scusa, per la crisi di asma allergico cosa ci potevi fare? cosa avresti da rimproverarti? niente direi....
    (e chissà che spavento, tra l'altro, ti sarai presa!!)

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  5. SPERIAMO veramente basta...hai dato abbastanza...un abbraccio a tutti e due gli ometti...ancora mi ricordo il gemello ricoverato anni fa per attacco febbrile...quanto era dimagrito :O .... comunque per le allergie io sto facendo le prove perchè il mio ometto sembra allergico a polvere, acari, pomodoro e il resto...o sapremo a breve...ah anche alle parietaria...

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  6. Io se solo penso lontanamente ad un ipotetico ricovero di una delle mie figlie, sto male, sudo a freddo e inizio a tremare. Speriamo che sia solo l'ultimo episodio di questa grande sfiga per te e i tuoi bimbi. A proposito la sfiga esiste eccome se esiste.

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  7. L'educatrice in modalità-tata-Lucia? AAAAAAAARG!!!!Quella sì che è stata davvero una prova di sopportazione ammirevole da parte tua!La sfiga non esiste, la sfiga non esiste, la sfiga non esiste... Esistono soltanto periodi un po' a cacchio di cane, già per chi di figlio ne ha uno solo. Periodo a cacchio di cane moltiplicato per 2= una mamma al quadrato :-)
    Eeeeeeeh, sì. Se mi impegno ti tiro fuori calcoli complessissimi da far impallidire un laureato in statistica.
    Con tutto il rispetto per chi in ospedale con i figli soggiorna per motivi più gravi, proprio come hai scritto tu, riconosciamolo però: lo spavento c'è, il senso di colpa pure, anche quando si fanno un taglietto sul ditino. E le "distrazioni" di una mamma, spesso, sono assolutamente relative. Un esempio? Mio figlio, soprannominato non a caso anche "Forrest Gump", quando aveva circa 1 anno era con me sulla veranda. Stavo pulendo il balcone. Tempo di girarmi mezzo secondo (mezzo, eh!Con il figlio che mi ritrovavo all'epoca non lo perdevo di vista mai, neanche per errore) per appoggiare una scopa al muro e lui si era già arrampicato sul muretto del balcone e sporto a testa in giù fin oltre le spalle.
    L'ho riacciuffato senza fare un grido così come neanche Flash Gordon sarebbe riuscito a fare.
    Poi sono morta, giusto per qualche minuto, ma sopravvissuta al terribile spavento, al senso di colpa per la mia "distrazione" e, ancora viva e vegeta, ora te lo racconto.
    Specifico, però, che da allora ho iniziato a fare la tinta. Prima, non avevo neanche un capello bianco in testa.
    Un abbraccio.

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  8. @trasparelena: hai ragione, l'asma allergica non si può prevenire ma ora ne so di più e posso tamponare con i farmaci appositi (come da istruzioni della pediatra) nel momento in cui si presenta, senza aspettare che la situazione si aggravi. Mattia lo scorso anno aveva avuto un episodio di asma ma non ho mai approfondito sulle cause. Forse avrei dovuto.
    @twinsbimamma: Mattia a graminacee (quelle che sicuramente gli hanno causato l'attacco) e all'olivo...
    @ele: lo credo anch'io...
    @lastaccata: mamma mia! io non so se ce la faccio, considerato che ho due maschi e che i maschi sono più "fisici", non so se ce la faccio. D'altronde devo controllare le mie ansie, altrimenti finisco col trasmettere loro i miei timori.

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