Volendo credere al karma potremmo dire che me la sono cercata.
Prima ironizzavo su Facebook sulla faccenda dei punti in testa e scrivevo: Tre punti di sutura. Vita spericolata: Christian batte Mattia due a zero. Qui pubblicavo un post, confessando un debole per i camici bianchi.
Cosa può riproporre il fato ad una madre così sciocchina e superficiale?
Una seconda tappa al pronto soccorso, a tre giorni di distanza.
Questa volta però Mattia ha battuto Christian su tutta la linea: quasi tre giorni di ricovero.
La faccenda in sé non era grave, si trattava di un attacco d'asma di probabile origine allergica, ma avendo rimesso i farmaci al momento di lasciare il pronto soccorso, l'hanno dovuto trattenere.
Prima ironizzavo su Facebook sulla faccenda dei punti in testa e scrivevo: Tre punti di sutura. Vita spericolata: Christian batte Mattia due a zero. Qui pubblicavo un post, confessando un debole per i camici bianchi.
Cosa può riproporre il fato ad una madre così sciocchina e superficiale?
Una seconda tappa al pronto soccorso, a tre giorni di distanza.
Questa volta però Mattia ha battuto Christian su tutta la linea: quasi tre giorni di ricovero.
La faccenda in sé non era grave, si trattava di un attacco d'asma di probabile origine allergica, ma avendo rimesso i farmaci al momento di lasciare il pronto soccorso, l'hanno dovuto trattenere.
Il mio ometto, inizialmente molto contrariato, ha dimostrato spirito di adattamento e ha trascorso con me queste 36 ore (o quasi) in pediatria. E tra il tempo passato nella sala giochi del reparto, quello a contenere la logorrea post cortisone e quello a gustare i lauti pranzi ospedalieri siamo riusciti a farci dimettere.
Finalmente! Eh, sì, la mamma ha fatto un pressing...
Diciamo che ci siamo venuti incontro, mi ha risposto la dottoressa, che a mio avviso la tirava un po' troppo per le lunghe.
L'occasione ha suggerito due, tre considerazioni, in ordine sparso:
Punto 1. Urge un rimedio antisfiga perché gli ultimi accadimenti hanno avuto un certo peso specifico. Anche se, come dice una mia cara amica, la sfiga vera e propria non esiste. O meglio, dice lei, io alla sfiga non ci credo. Credo alla distrazione e alla disattenzione. E qui mi sto facendo un discreto esame di coscienza.
Punto 2. Chissà perché queste cose succedono sempre quando Giacomo è via o in partenza? Si domanda mia madre. E lì tocca precisare che queste cose succedono sempre quando lui "è via o in partenza" semplicemente perché lui è spesso "via o in partenza". Qui bisognerebbe scomodare la statistica e il calcolo delle probabilità, ma vabbe'.
Punto 3. Non è che per caso: anno bisesto, anno funesto?
Massì, dai, quest'esperienza ci mancava.
Finalmente! Eh, sì, la mamma ha fatto un pressing...
Diciamo che ci siamo venuti incontro, mi ha risposto la dottoressa, che a mio avviso la tirava un po' troppo per le lunghe.
L'occasione ha suggerito due, tre considerazioni, in ordine sparso:
Punto 1. Urge un rimedio antisfiga perché gli ultimi accadimenti hanno avuto un certo peso specifico. Anche se, come dice una mia cara amica, la sfiga vera e propria non esiste. O meglio, dice lei, io alla sfiga non ci credo. Credo alla distrazione e alla disattenzione. E qui mi sto facendo un discreto esame di coscienza.
Punto 2. Chissà perché queste cose succedono sempre quando Giacomo è via o in partenza? Si domanda mia madre. E lì tocca precisare che queste cose succedono sempre quando lui "è via o in partenza" semplicemente perché lui è spesso "via o in partenza". Qui bisognerebbe scomodare la statistica e il calcolo delle probabilità, ma vabbe'.
Punto 3. Non è che per caso: anno bisesto, anno funesto?
Massì, dai, quest'esperienza ci mancava.
Voto al piccolo paziente: 10 e lode.
Voto alla mamma: 9 meno meno.
Lo confesso, la mattina dell'ultimo giorno di ricovero, in astinenza da caffeina, da un'ora e mezza nella sala giochi, con l'educatrice in modalità-tata-Lucia, sedevo con lo sguardo vacuo e mi sentivo una lobotomizzata. Confortante scoprire in altri genitori lo stesso smarrimento.
Chiaramente qui non parlo di situazioni gravi. Massimo rispetto per chi si trova in ospedale per cose veramente serie.