gennaio 30, 2012

Toglietemi internet (e la carta di credito)


Toglietemi internet e la carta di credito. Insieme però.
Niente di peggio dell'e-shopping per spender soldi. E a giudicare dall'ultimo post, niente di peggio del lunedì per buttarsi nell'acquisto compulsivo.
Siete in piena sindrome premestruale? Vi ammazzate con una dieta di contenimento (nel senso che fate le serie in settimana e nel weekend cedete clamorosamente)? Ecco le aggravanti. Beccatevi una mattinata fiacca al lavoro e il gioco è fatto. 
Altri due libri per me, da accatastare sul comodino (che chissà quando leggerò) e un passaggio soft  ma non troppo sul sito mytoys, tanto per gradire. Che qui il manuale dello psicologo in erba direbbe che tutti questi regali vogliono compensare qualcosa. E allora anticipo che siamo in piena fase di contestazione (che a noi i terrible two ci fanno una pippa). Per essere più espliciti: capricci come se piovesse. Fortunatamente solo uno dei due.
I dettagli prossimamente su questi schermi. Intanto vi segnalo il post di Silvia su questo tema. Azzeccatissimo. Da stampare e appendere sul frigo.
Prima di andare a letto leggete più volte il numero nove, a mo' di mantra, poi sciogliete la tensione come vi pare e prendete sonno. Ditevi mentalmente che siete delle brave madri. Se non  lo foste, non sareste qui a farvi le pippe mentali. O no?

gennaio 24, 2012

Biancaneve in pausa pranzo

Mai entrare in un Disney Store. Di lunedì. In pausa pranzo. Dopo aver trascorso un weekend coccoloso coi propri figli, averne lasciato a casa uno con un po' di febbre e mandato un altro scontento all'asilo. Dato che suo fratello (quello moribondo) ha pensato bene di dirgli non una ma ben tre volte: hai sentito cos'ha detto la mamma? Io oggi vado a casa della nonna perché sono malato. Tu invece vai a scuola.
Mai entrare in un Disney Store, in generale, anche se per uscire dall'impasse di una mattina storta hai pronunciato la seguente frase: massì oggi la mamma ti compra una macchinina di Cars!
Mai entrare in un Disney Store a cercare The King, o Maestà che dir si voglia, personaggio di un film - Cars 1 - che è uscito parecchio tempo fa e che i tuoi figli hanno scoperto solo adesso (e tu insieme a loro). Ne uscirai con un'altra macchinina (di Cars 2 perché l'1 è già archivio cinematografico), un cappellino con visiera di Saetta McQueen e un giochino a tema. Il tutto per due. Perché a casa tua non si divide niente. Tutto doppio e basta.
Prima di raggiungere la cassa afferrerai un bloc notes di Minnie per la collega che ti aspetta in ufficio e pensando a lei, mezza single e mezza no, con in ballo uno che mi-piace-ma-forse-io-non-gli-piaccio-abbastanza, agguanterai un cerchietto rosso fuoco di Biancaneve, chessò, per una serata un po' così. Poi deciderai di  lasciar perdere. E lei ringrazierà: ci mancava che (lui) mi vedesse spuntare con un fiocco di velluto rosso in testa...

Oggi mensa. 

gennaio 17, 2012

Di cozze e sopracciglia

La mia convalescenza è finita, domani rientro a lavorare. E, come nella migliore delle mie previsioni, mi sta venendo l'ansia da lunedì, anche se domani è mercoledì. Nel senso di ansia da ripresa. E sì che iniziare di metà settimana ha i suoi bei vantaggi.
Che poi a me mica pesa lavorare, mi pesa il contorno. Sarebbe?
Mi pesa svegliarmi la mattina e dovermi dare un'aggiustata, perché uno in ufficio ci deve andare anche un po' presentabile. Mi pesa dovermi mettere delle scarpe che non sono quelle da ginnastica (non sono neanche i tacchi, eh, non ce la potrei fare). Mi pesa dover avere i capelli decenti. Mi pesa dover correre sempre contro il tempo perché da quando ci sono i bambini non sono mai in orario. Forse non lo ero neanche prima ma non ci giurerei. Mi pesa dovermi concentrare su qualcosa perché fluttuare col pensiero è il migliore dei passatempi.
Va be', visto che l'indole è questa e in dieci giorni ho subìto un notevole accozzimento, ho pensato bene di usare queste ultime ore di libertà per fare un restauro minimo, tipo una bella pulizia del viso. Che hai voglia ad arrampicarti sugli specchi, le estetiste ti beccano in un nanosecondo e ti costringono ad ammettere che sì, è vero, l'ultima volta l'hai fatta quasi ehm...un anno fa? Comunque, ammesso che la pulizia del viso sia una coccola e non una tortura, a me basta un sopracciglio pettinato e la pelle di velluto per sentirmi una strafiga. Sì, insomma, va be', quasi.
Qual è la vostra coccola preferita?

gennaio 16, 2012

Pulizie in senso lato

Ultimamente quando faccio il bagno ai bambini accade l'inspiegabile: buttano in acqua un paio di giocattoli, si immergono, passano i primi cinque minuti a sguazzare allegramente, infine mi chiedono la spugna e un po' di schiuma in più. E si mettono a passare le piastrelle del bagno. 
Considerato che non mi hanno mai visto fare una cosa del genere, hanno chiaramente qualche gene della nonna.

gennaio 13, 2012

Buon anno a me, buon anno a voi

Buon anno a me. Buon anno a voi. Questo è il primo post dell'anno: ritardataria come sempre. E' che una decina di giorni fa ho fatto un piccolo intervento chirurgico (niente di grave eh, roba di routine) e insieme a due settimane di convalescenza, ho vinto anche una dieci giorni di post op blues che non so se esista davvero ma che descriverei come quel bel senso di apatia misto a tristezza, in altre parole quello che ti serve per goderti i tuoi 15 giorni extra di tempo a casa con i tuoi figli. Quel fantastico mood in cui vedi tutto ma proprio tutto, tranne che il positivo che ti circonda. Ma se lo racconto è perché m'è passato. 
Prima consapevolezza: troppi giorni di riposo tutti insieme a me non fanno bene. Nel senso che ho in testa milleuno progetti ma ne realizzo due. Un po' come quando preparavo un esame: se avevo un mese davanti perdevo tempo a oltranza, quando mancavano tre giorni alla data riuscivo a ottimizzare anche il quarto d'ora.
Seconda consapevolezza: spiace dirlo ma mio marito era stato profetico. Ti do una settimana a casa e poi mi dirai che vuoi tornare a lavorare. Ehm, no, non è che mi manchi proprio il lavoro...diciamo i colleghi più simpatici? Questo per dire che spacco le orecchie a tutti (soprattutto a mio marito) dicendo che una mamma che lavora si fa un mazzo tanto e bla bla bla però io ecco a casa mi romperei un po' le scatole. Sì, insomma, anche i bambini hanno la loro bella giornata fuori casa e anche le due ore e mezzo dopo l'uscita dall'asilo a un certo punto diventano una routine. Va be' dai, sono un'eterna insoddisfatta, appena trovo la formula giusta, mi propongo per lavorare a giorni alterni.
Buon 2012 a voi. Buon 2012 a me. Avete bandito anche voi i buoni propositi?