1) sarà che da un mese e mezzo attendo che il destino mi confermi che nella vita vale sempre la pena sperare;
2) sarà che negli ultimi otto mesi ho ricevuto più visite che in otto anni di convivenza;
3) sarà che son due giorni che ho i muratori per casa e polvere ovunque;
4) sarà che ho ripreso con il ginseng concentrato e se bevi un caffè di troppo l'effetto più che energetico, è dopante (in genere gli occhi tipo Shining sono il campanello d'allarme);
5) sarà che tutto quello che mi succede da un po' di tempo a questa parte è-tutta-colpa-di-chi-mi-sta-sulle-scatole-in-quel-momento-che-se-faceva-questo-questo-e-quest'altro-sicuramente-le-cose-andavano-diversamente-mannaggia-a-costui/costoro-e-mannaggia-a-me-povera-tapina [vogliamo chiamarlo leggero stato di paranoia, abbinato a necessità costante di trovare un capro espiatorio: che due volte su tre è mio marito (poverino)?]
Poi penso e realizzo che quando riprenderò a lavorare, quando i tempi della mia vita non li deciderò più solo io, mi mancherà questa vita. Mi mancherà questa totale libertà. Penso che forse vale la pena godersi quest'ultimo periodo e che la vita vera, quella da mamma sempre di corsa non l'ho ancora provata.