marzo 11, 2015

Di legami, conflitti e corse a perdifiato

I
Che bello, è arrivato Marzo: il bel tempo e la primavera si avvicinano, sebbene io sia ancora un rottame ambulante. Dopo aver scoperto di essere allergica a tremila pollini (tranne a quelli della betulla che fiorisce appunto in questo periodo) sono in pace con me stessa. Vivo (quasi) in apnea ma sono una donna consapevole. Di che, direte voi? Del mio fisico che cede, inesorabilmente, insieme alla mia palpebra destra: ve ne avevo già parlato, no? Del cedimento della mia palpebra come simbolo della me incompresa?
Mentre sogno una blefaroplastica, mi arrabatto tra casa, lavoro e ménage familiare e ogni tanto mi domando:  ma tutto sto correre è per andare dove?
Ditemi - per favore - che vi fate la stessa domanda sennò mi sento un'aliena.
Ci sono tanti libri sul comodino ma la testa è affollata. Alle volte manca il tempo, altre l'energia. E poi ci sono i weekend, che da quando andiamo a scuola sono più impegnati (e impegnativi).
Sul fronte conflitto gemellare navighiamo sempre a vista.
Oggi: bene.
Domani: ma perché io devo andare a scuola mentre lui fa finta di stare male?!
Il fratello è steso dall'influenza ma poco importa: l'invidia per il gemello che se ne starà a casa in panciolle gli toglie lucidità di pensiero.
Oppure: non è giusto! Io sto già facendo il corsivo e lui è ancora al minuscolo!
Che questa storia che i gemelli vadano separati è sacrosanta, per carità. Però alla dirigente scolastica che si era premurata di dirci (ancor prima che lo chiedessimo) che in questa scuola "si separano per scelta didattica", mi verrebbe voglia di chiedere un sostegno psicoecceteraeccetera per gestire questo perenne contrasto.
Cioè, signora mia, lo spieghi lei a queste due creaturine pensanti che è normale che uno abbia una maestra ispirata e naif che insegna con gioia e tranquillità a leggere e scrivere mentre l'altro un sergente maggiore, ansioso di terminare il programma nei tempi stabiliti.
E che la prima sia migliore dell'altra non è mica detto. Anzi. Epperò, a voler essere precisi, a noi sarebbero andate bene invertite: la maestra peace&love al figlio creativo e l'altra al figlio diligente, quello che fa quello che c'è da fare senza batter ciglio. E invece no, tocca divertirsi a discutere ogni sacrosanto fine settimana, di fronte a una montagna di compiti e alle verifiche del lunedì. Lo so, noi genitori d'oggi siamo incontentabili: è che puntiamo dritti al nostro e al loro benessere. Anni e anni di psicologia ci hanno portato fin qui e ormai non si può più tornare indietro.
Che a noi questo continuo specchiarsi nella vita dell'altro può sembrare poca cosa, o solo fonte di stress, ma per loro deve avere la sua bella importanza. Farli entrare nell'ottica che ciascuno di noi è un universo a sé non è cosa facile per loro che hanno sempre pensato in due.
Poi però mentre quello malato schiaccia un pisolino, ci leggiamo Geronimo Estinto (!) e sgranocchiamo delle patatine: mettine da parte un po' per Mattia, per quando si sveglia, mi dice il fratello. E quando quello si alza e gli domando cos'abbia sognato di bello, mi risponderà: che Christian tornava da scuola!
GULP!

9 commenti:

  1. Continuo a rivedere pari pari le stesse dinamiche di qua. Mi fai compagnia :-) E va bè la maratona quotidiana non lo so nemmeno io dove porti ma decisamente non fa il fisico come agli atleti. A settembre prima elementare anche per noi, gemelli divisi per scelta.. Un po' didattica un po' famigliare, pensando di smussare così la competizione. A leggerti però non so se la nostra scelta sia stata azzeccata. Nel frattempo qui è arrivato il terzo (sempre maschio eh...). Gioia immensa che ti ricorda giorno dopo giorno che non hai più l'età per vivere la notte. E se prima non avevo più tempo per leggere, scrivere guardarmi allo specchio, figuriamoci ora! Sembro una scappata di casa ...maratoneta :-)

    RispondiElimina
  2. No no, la scelta di separarli è giusta, ci mancherebbe. Diciamo che qualche volta non agevola i genitori. Io parlo del mio caso, che è particolare perchè i miei gemelli sono capitati con due insegnanti che hanno metodi veramente troppo diversi: una montagna di compiti in una classe, con tanto di verifiche ogni lunedì/martedì mentre nell'altra pochissimi compiti e un sistema di verifiche molto più rilassato...se consideri che il metodo più pressante è capitato in sorte al figlio più lamentoso ti ho fatto il quadretto completo! :-))))
    Non sapevo del terzo, congratulazioni! E comunque, viva viva le maratonete! :-)

    RispondiElimina
  3. Si capisco, è il timore che ho io..sono così diversi..sicuro succederà come a te, è la legge di Murphy che non sbaglia mai!
    Ammetto che ancora non mi capacito nemmeno io che sia arrivato il numero 3.. Ok, era nei miei desideri proibiti, ma è arrivato davvero a sorpresa

    RispondiElimina
  4. Anche io fino a poco tempo fa avevo di questi desideri proibiti poi devo dire che ho cambiato idea...però sono sempre fan delle famiglie numerose. Lo dico innanzitutto da figlia unica e da osservatrice delle famiglie con figli unici.

    RispondiElimina
  5. Mi emoziona sempre leggere il racconto del rapporto fra fratelli...penso a quello che perde la bambolotta...
    I tuoi ometti sono tenerissimi!

    RispondiElimina
  6. Me lo chiedo pure io, ma dove corro mai?
    Una fatica immane.
    Una corsa continua.
    Vorrei buttar via l'orologio, ecco.

    RispondiElimina
  7. Ma infatti! Io ho smesso di portare l'orologio qualche anno fa per prenedere le distanze da questa lotta contro il tempo! Ahahahaha! Il bello è che ci credo anche! :-))))

    RispondiElimina
  8. Io corro sempre appunto dimenticandomi a volte anche di quanto ami questi 3 bonzi. I miei sono in classe insieme... e fanno comunque uguale..

    RispondiElimina
  9. @bonzomamma: già, qualche volta corre pure la testa, anche se si è seduti accanto a loro sul divano. E allora bisogna disconnetersi e risintonizzarci sulle cose importanti...

    RispondiElimina

GRAZIE PER AVER LASCIATO IL TUO COMMENTO