Per ragioni di spazio (e non solo) abbiamo scelto un modello Ikea.
Lui si sveglia una mattina e mi dice: cosa dici se li andiamo a comprare oggi? Massì dai, gli rispondo io, visto che l'idea è di dodici/tredici mesi fa! Quest'ultima cosa la penso soltanto e intanto ragiono sull'unico modo per portare mio marito all'Ikea, ossia garantirgli di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Che precisamente vuol dire:
1) andare all'Ikea, senza entrarci veramente. Uguale: arrivare lì con codice del prodotto e andare diretti agli scaffali, evitando il tour degli ambienti.
2) assicurargli l'acquisto di quei prodotti svedesi di cui io farei anche a meno tipo la bibita gassata alla pera, le focaccine al succo di bietola e le girelle alla cannella. No vabbe' quelle le salvo.
Tornando ai letti: missione compiuta. Loro sono contenti. Io pure. L'unico un po' scettico è Mattia che ultimamente quando il papà non c'era ha dormito direttamente con me nel lettone. E ci ha preso gusto.
Madre Degenere, direbbe la tatona Lucia.
Infatti.
Diciamo che non lo farò più.
Forse.
Madre Degenere, direbbe la tatona Lucia.
Infatti.
Diciamo che non lo farò più.
Forse.